Elastografia epatica: esame non invasivo del fegato

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Elastografia epatica: valutazione avanzata e non invasiva della fibrosi del fegato

L’elastografia epatica rappresenta oggi una delle metodiche più moderne e affidabili per valutare la rigidità del fegato e stimare con precisione il grado di fibrosi. Grazie all’evoluzione tecnologica degli ecografi di nuova generazione, questo esame offre un’alternativa non invasiva alla biopsia, permettendo una diagnosi più rapida e confortevole per il paziente.
Presso lo studio del Prof. Piero Maceroni, l’elastografia epatica viene eseguita con sistemi Real Time 2D-ShearWave integrati nell’ecografo Supersonic Aixplorer MACH30, uno dei modelli più avanzati a livello internazionale.

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Che cos’è l’elastografia epatica?

L’elastografia epatica è un esame che misura l’elasticità del fegato per valutare la presenza e l’entità della fibrosi. La fibrosi epatica, che può evolvere fino alla cirrosi, è un processo di irrigidimento del tessuto spesso legato a malattie croniche del fegato, epatiti virali, steatosi o abuso di alcol.
In passato, la prima tecnologia validata per questo scopo era il Fibroscan, capace di analizzare una porzione limitata del fegato tramite sonda dedicata. Oggi, con i sistemi shear wave di ultima generazione, l’analisi risulta più ampia, accurata e ripetibile.

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Real Time 2D-ShearWave: come funziona la nuova tecnologia?

La tecnica shear wave è in grado di misurare in tempo reale la velocità delle onde generate nel tessuto epatico. Questa velocità è direttamente proporzionale alla rigidità del fegato e quindi al grado di fibrosi.
Grazie all’ecografo Aixplorer MACH30, lo studio viene eseguito con:

• campionamenti multipli su diverse porzioni di fegato
• valutazione quantitativa della rigidità tissutale
• accuratezza statistica dei risultati
• immagine ecografica contestuale per un inquadramento completo dell’organo

Il sistema garantisce una precisione diagnostica superiore rispetto alle metodiche tradizionali, offrendo al medico un quadro chiaro e dettagliato delle condizioni epatiche.

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Perché l’elastografia epatica è importante nelle epatopatie?

La rigidità del fegato è oggi considerata un indicatore fondamentale nello studio delle malattie epatiche. L’elastografia permette di valutare rapidamente il livello di fibrosi associato a:

• steatosi epatica (fegato grasso)
• epatopatie croniche
• epatiti virali
• cirrosi in fase iniziale o avanzata

In molti casi, l’esame può sostituire la biopsia, soprattutto quando è necessario un monitoraggio periodico e non invasivo. Permette inoltre di valutare l’evoluzione della malattia e l’efficacia delle terapie in corso.

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Un esame semplice, rapido e privo di dolore

Uno dei principali vantaggi dell’elastografia epatica è la totale assenza di dolore e disagio. L’esame ha un impatto del tutto simile a una normale ecografia dell’addome superiore.
L’unica preparazione richiesta è il digiuno di almeno 8 ore prima della procedura, al fine di garantire una corretta visualizzazione del fegato. La seduta dura pochi minuti e il paziente può tornare subito alle proprie attività quotidiane.

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Quando è consigliabile eseguire l’elastografia epatica?

L’esame è indicato per tutti i pazienti con sospetta o nota malattia del fegato, in particolare in presenza di:

• alterazioni degli esami ematochimici
• epatiti croniche B o C
• sospetta steatosi o steatoepatite
• epatopatie da alcol
• rischio di progressione verso la cirrosi

L’elastografia è utile anche per monitorare nel tempo l’evoluzione della patologia, essendo ripetibile e priva di controindicazioni.

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